La misura, inserita inizialmente nel Decreto Agosto, era stata riproposta per l’anno corrente all’interno di un emendamento in fase di approvazione della Legge di bilancio.
Poi, però, incertezze sulla situazione politica e tempistiche ristrette hanno portato alla sua mancata approvazione.
Ora invece, con un emendamento al decreto legge Sostegni, si va a modificare l’articolo 112 del decreto legge 104/2020 (cd Decreto Agosto).
Dunque, salvo ulteriori intoppi, anche per il 2021 verrà raddoppiata la soglia di non concorrenza al reddito dei beni e servizi, previsti dall’articolo 51, comma 3, del TUIR, forniti ai dipendenti.
Una misura che non avrà probabilmente un grosso impatto su lavoratori ed imprese. Tuttavia incrementare esenzione su una parte del reddito potrebbe essere di aiuto alla ripresa dei consumi. Inoltre i fringe benefits rappresentano ad oggi uno dei principali strumenti utilizzati dalle imprese a beneficio dei lavoratori, proprio per via dell’esenzione fiscale.
Questi, possono assumere diverse forme. I beni e servizi che più vengono utilizzati nei fatti sono buoni spesa e buoni carburante, che costituiscono importi facilmente spendibili dai beneficiari e quindi rappresentano una effettiva integrazione del reddito.
Inoltre, il datore di lavoro li può riconoscere anche ad personam, quindi senza i vincoli che devono essere rispettati da altri strumenti di welfare aziendale.
La previsione anche per quest’anno quest’anno del raddoppio dell’esenzione comporterà un minor gettito Irpef e addizionali comunali e regionali per circa 13, 3 milioni di euro. Viene dunque replicato lo stesso importo previsto per il 2020 , ipotizzando che i beni e servizi erogati ammontino a quasi 41 milioni di euro a cui applicare un’aliquota marginale media del 30 per cento.