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Aumento in busta paga di luglio: per tanti ma non per tutti

Dal 1° luglio scatterà un ulteriore taglio del cuneo fiscale, con relativo aumento in busta paga di lavoratori dipendenti pubblici e privati.

Ma l’aumento non sarà per tutti, oltre che limitata nel tempo.

La misura, infatti, introdotta dal Decreto Lavoro (DL 48/2023 conv. in L. n.85, del 3 luglio 2023) è infatti rivolta solo a coloro che hanno un reddito inferiore ai 35.000 euro.

Un primo sconto, sulla falsa riga delle misure introdotte nel corso del 2022, era a già stato applicato ad inizio anno grazie alla Legge di Bilancio 2023 per i lavoratori dipendenti. Con l’ulteriore taglio sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti si passerà

  • dall’attuale 2% al 6% per i lavoratori con reddito imponibile mensile inferiore a 2.692 euro (fino a 35mila euro annui);
  • e dall’attuale 3% al del 7% per i lavoratori con reddito imponibile mensile inferiore ai 1.923 euro (fino a 25mila euro annui)

L’esonero della quota dei contributi a carico dei lavoratori dipendenti è però applicabile solo per i periodi di paga che vanno dal 1° luglio 2023 e sino al 31 dicembre 2023 (con esclusione della tredicesima mensilità).

Andiamo a vedere in dettagli impatto e dettagli della misura.

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