Ed ecco in arrivo il Bonus Mamme Lavoratrici! Con la Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/23) sono state introdotte le nuove regole per il Bonus Mamme Lavoratrici.
Trattasi di un esonero totale dei contributi sociali fino ad un limite massimo di 3.000 € annuo per tutte quelle mamme lavoratrici dipendenti, sia nel settore pubblico che nel settore privato, con contratto a tempo indeterminato che hanno due o più figli.
Ma andiamo a vedere in dettaglio
Assegno Unico Universale 2024
Con l’arrivo di febbraio siamo al consueto appuntamento per la presentazione della domanda per l’Assegno Unico Universale.
Dal 1° marzo 2022 è stato infatti istituito l’Assegno Unico Universale per i figli a carico, ovvero il beneficio economico attribuito, su base mensile, per il periodo compreso tra marzo di ciascun anno e febbraio dell’anno successivo. L’assegnazione di tale beneficio è rivolto ai nuclei familiari e viene determinato tenendo conto anche della condizione economica del nucleo espressa tramite ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente).
Ripercorriamo brevemente le principali caratteristiche di tale istituto, rimasto oramai pressoché invariato da due anni a questa parte.
Whistleblowing, in arrivo la seconda scadenza
E’ in arrivo la seconda scadenza per adeguarsi alla normativa europea relativa al whistleblowing. Ad inizio anno il legislatore, con il Decreto
legislativo 24 del 10 marzo 2023, ha recepito la Direttiva UE 2019/1937 del Parlamento Europeo e del Consiglio riguardante la protezione delle persone (whistleblower) che segnalano violazioni del diritto dell’Unione.
Oltre a prevedere i contenuti e gli obblighi per i destinatari, andava a definire anche le tempistiche per l’adeguamento al nuovo quadro:
- entro il 15 luglio 2023 per tutte le aziende con più di 250 dipendenti;
- ed entro il il 17 dicembre, per tutte le aziende nel settore privato che abbiano impiegato nell’ultimo anno una media di lavorator subordinati tra i 50 e i 249.
Essendo a ridosso di questa seconda scadenza, andiamo a rivedere in dettaglio che cosa è il whistleblowing, le finalità, i soggetti obbligati e tutelati ed altri dettagli del nuovo quadro normativo. Read more
Aumento in busta paga di luglio: per tanti ma non per tutti
Dal 1° luglio scatterà un ulteriore taglio del cuneo fiscale, con relativo aumento in busta paga di lavoratori dipendenti pubblici e privati.
Ma l’aumento non sarà per tutti, oltre che limitata nel tempo.
La misura, infatti, introdotta dal Decreto Lavoro (DL 48/2023 conv. in L. n.85, del 3 luglio 2023) è infatti rivolta solo a coloro che hanno un reddito inferiore ai 35.000 euro.
Un primo sconto, sulla falsa riga delle misure introdotte nel corso del 2022, era a già stato applicato ad inizio anno grazie alla Legge di Bilancio 2023 per i lavoratori dipendenti. Con l’ulteriore taglio sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti si passerà
- dall’attuale 2% al 6% per i lavoratori con reddito imponibile mensile inferiore a 2.692 euro (fino a 35mila euro annui);
- e dall’attuale 3% al del 7% per i lavoratori con reddito imponibile mensile inferiore ai 1.923 euro (fino a 25mila euro annui)
L’esonero della quota dei contributi a carico dei lavoratori dipendenti è però applicabile solo per i periodi di paga che vanno dal 1° luglio 2023 e sino al 31 dicembre 2023 (con esclusione della tredicesima mensilità).
Andiamo a vedere in dettagli impatto e dettagli della misura.
Il regime per i lavoratori impatriati per l’anno 2023
Il Regime per i lavoratori impatriati, detto anche Regime per il rientro dei cervelli, prevede l’applicazione di un particolare regime fiscale agevolato che garantiscono applicazione di imposte molte ridotte.
La finalità è infatti quella di incentivare il rientro di lavoratori che negli anni passati, per natura economica o lavorativa, è stato costretto, o comunque incentivato a svolgere lavoro all’estero.
Dal 2016, così, prendendo spunto dalla normativa già in vigore in altri paesi come Portogallo, UK e Irlanda, anche il legislatore italiano di introdurre un sistema incentivante per favorire il rientro di lavoratori italiani, e non solo.
Andiamo quindi a vedere l’impianto normativo ad oggi per analizzarne opportunità per il lavoratore dipendente ed azienda.