Come gestire il premio di risultato

Come gestire il premio di risultato

A seguito dell’approvazione della Legge di bilancio 2016 è stata reintrodotta l’agevolazione fiscale sul premio di risultato corrisposto dal datore di lavoro sulla base di un accordo collettivo aziendale o territoriale. Tale beneficio consiste in una meccanismo di tassazione agevolata per le somme ricevute dal dipendente, prevedendo un’aliquota sostitutiva IRPEF pari al 10%.

Trattasi invece di novità, la previsione della normativa che consente ai lavoratori di scegliere se ricevere il premio in denaro o in benefit.

Quindi il dipendente che riceve un premio di risultato si trova difronte ad una duplice scelta: applicare o no l’imposta sostitutiva del 10%? E se l’azienda prevede un pacchetto welfare aziendale, meglio il premio in somme di denaro detassato o sotto forma di benefit?

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Welfare aziendale per il benessere del dipendente….e non solo

Welfare aziendale per il benessere del dipendente….e non solo

Per comprendere l’importanza del welfare aziendale bisogna partire da lontano e dalla constatazione della crisi del welfare state. L’impegno finanziario per sostenere un adeguato stato sociale sta diventando oramai insostenibile, anche alla luce di impegni di spesa vincolanti e delle recenti crisi economiche e finanziarie che si sono susseguita dal 2008 ai giorni nostril.

A farne le spese sono stati dunque settori che tradizionalmente costituiscono il cuore del welfare state: istruzione, sanità, assistenza e previdenza.

In un tale contesto, molte aziende (ma non poi così tante, vedi Rapporto Welfare Index PMI 2017), incentivate anche dal legislatore (vedi, in primis, Legge di stabilità 2016, ma anche le seguenti leggi di stabilità del 2017 e 2018), hanno intrapreso iniziative di welfare personalizzate alle proprie realtà offrendo ai propri dipendenti benefici di vario genere ed in particolare nelle tradizionali aree del welfare state.

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