Covid 19

Decreto rilancio: novità per il mondo del lavoro subordinato

Il Decreto Rilancio (d.l. 19 maggio 2020, n.34) è l’ennesimo tassello normativo adottato dal Governo italiano al fine di definire le modalità di ripresa della Fase-2. Il legislatore era già intervenuto, dapprima convertendo in legge, con modifiche il Decreto Cura Italia (legge di conversione del 24 aprile 2020, n. 27) e successivamente adottando un ulteriore decreto, il Decreto Ripresa (d.l. 16 maggio 2020, n. 33) contenente “ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Questi interventi normativi hanno significativamente modificato il sistema di norme che disciplinano aspetti cruciali sia della nostra vita quotidiana nonché quelli più strettamente legati all’ambito lavorativo.

Grazie al Decreto Rilancio, infatti, la c.d. Fase 2 entra nel vivo, con una serie di misure destinate a imprese e cittadini per sostenere tutto il Paese e aiutare la ripresa delle attività

Di seguito proviamo a sintetizzare le novità riguardanti il mondo del lavoro subordinato andando ad analizzare il quadro attuale degli ammortizzatori sociali e di istituti per assenze dal lavoro.

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Cassa integrazione (ordinaria e in deroga) dopo il Decreto Cura Italia

Con il recente Decreto Cura Italia (per saperne di più clicca qui) il legislatore è andata a modificare gli ammortizzatori sociali quali Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO), Fondo di Integrazione Salariale (FIS) e Cassa Integrazione in deroga (CID).

Il tutto al fine di agevolare l’accesso delle Aziende al loro accesso in questo momento di emergenza sanitaria.

Nella tabella sottostante troverete uno schema riassuntivo dei 3 principali ammortizzatori sociali modificati dal Decreto Cura Italia (D.L. 18 del 17 marzo 2020).

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Decreto Cura Italia: le misure per aziende e famiglie

Con il D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 marzo, il Governo dispone misure urgenti per aiutare l’economia italiana. Il provvedimento, denominato decreto  Cura Italia, seguendo le orme dei precedenti atti (è il 5° Decreto legge ed il 18° atto approvati dal 21 febbraio), si pone l’obiettivo di garantire liquidità a famiglie e aziende che da giorni devono fare i conti con questa emergenza sanitaria.

A tal fine mette sul piatto fondi per circa 25 miliardi (praticamente una finanziaria) e finanziamenti mobilitati per 350 miliardi per coprire le varie misure messe in atto.

Tralasciando alcune previsioni specifiche, prima fra tutte quelle dedicate al rafforzamento del Servizio Sanitario (a cui è dedicato l’intero Titolo I per complessivi 18 articoli del decreto) andiamo a vedere in dettaglio le misure che maggiormente impattano su aziende e famiglie.

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